Un'antica leggenda dice che i famosi "Re Magi", citati nei Vangeli, nominassero nei loro regni i giudici con un sistema molto particolare. Su un blocco di marmo versavano diversi strati di polvere d'oro, d'incenso, e di mirra e inserivano, tra uno strato e l'altro, dei fogli con i nomi dei candidati. Gli aspiranti giudici dovevano scoprire sotto quale strato si celava il fatidico foglio con il nome prescelto. Da "strato dei magi" deriva la parola MAGISTRATO. (Boris Makaresko) (Scemantica della lingua italiana)
In questo caso "MIAO" non vuole dire "toccami ancora che mi piace tanto" bensì "toccami ancora e ti strappo gli occhi"