Un bambino di circa 8 anni esce da scuola correndo felice verso la mamma, ma -mentre attraversa la strada- un pirata lo investe in pieno. Il bambino subisce un brutto trauma cranico ed entra in coma. La madre, molto religiosa, comincia a pregare il buon Dio affinche' gli faccia la grazia di rimettere il piccolo in salute. Dopo 3 mesi di prognosi riservata il piccino riapre gli occhi e comincia a migliorare. Segue un periodo di riabilitazione all'interno dell'ospedale ed alla fine il bimbo ritorna quasi totalmente in salute, a parte il fatto che ha perso l'uso della gamba sinistra, ed e' pertanto costretto a muoversi sulle stampelline. Appena ottenuto il permesso di lasciare l'ospedale, il piccolo chiede alla mamma di essere portato a casa, dai suoi giochini. "Dopo, stellina mia - gli risponde la madre - prima dobbiamo assolutamente passare in chiesa per ringraziare il buon Gesu' che ci ha fatto la grazia di rimetterti in salute". Il bimbo acconsente, cosicche' entra con la madre nella parrocchia del paesino, s'inginocchia sotto il crocefisso ligneo di nostro Signore e comincia a pregare. Ma, mentre il bimbo e' genuflesso, una vibrazione anomala fa crollare il crocefisso che, ovviamente, rovina addosso al piccolo, che perde conoscenza. Folle corsa all'ospedale, dove viene riscontrato un secondo trauma cranico. La madre passa il suo tempo in preghiera (come la prima volta) e, dopo 6 mesi di coma, il bimbo riprende conoscenza, questa volta senza l'uso dell'unica gamba rimastagli. Costretto sulla sedia a rotelle, il piccino chiede di poter tornare a casa e di rimanere solo col suo dolore. La madre, pero', insiste affinche' si rechino entrambi nel duomo del capoluogo, dove il vescovo, informato della miracolosa guarigione, li sta aspettando per una solenne funzione di ringraziamento, insieme a tanti altri fedeli ed amici. Il piccolo, vedendo la mamma tanto desiderosa di portarlo in quel luogo, non si sente di rifiutare, ed acconsente. Appena entrati nel luogo di culto, viene accolto dal fragoroso applauso degli astanti. Essendo l'ospite d'onore, la sua carrozzella viene "issata" a forza sul presbiterio dell'altare principale, accanto al vescovo che recita la sua omelia solenne piena di lodi al Signore ... e sotto un enorme crocifisso ferreo che intimorisce non poco il piccolo. Nonostante le rassicurazioni della mamma, che siede accanto a lui, il bimbo osserva sempre piu' preoccupato il crocefisso, ed avverte la madre che gli sembra di averlo visto oscillare. La mamma lo rassicura e lo informa che il crocefisso e' fermo al suo posto da piu' di 800 anni, che ha resistito a due guerre e ad altrettanti bombardamenti, etc etc. Ciononostante il bambino si sente nervoso. E difatti, un imprevedibile terremoto di 8° grado della scala Mercalli fa cadere il crocefisso che, come ovvio, rovina addosso al ragazzino. Ennesima corsa all'ospedale, dove viene riscontrato un terzo trauma cranico. La mamma, ostinata, si chiude in silenzio, preghiera, digiuno e meditazione, chiedendo la grazia a Nostro Signore. Dopo 10 mesi di coma, miracolosamente, il piccolo si riprende. Questa volta "se la cava" con la perdita della vista dall'occhio destro. Una volta ripresosi dal trauma, per quanto possibile, il piccolo vuole essere riaccompagnato a casa. "Non possiamo - gli dice la madre - il buon Gesu' ti ha fatto la grazia, e devi ringraziarlo. Per di piu' domani ci aspettano a Roma. Si e' sparsa la voce della tua miracolosa guarigione, ed il Santo Padre in persona vuole officiare una funzione di ringraziamento al Signore". Al che il bambino fa una strana smorfia, ed acconsente. L'indomani, madre e figlio sono a Roma. La madre spinge la carrozzela del piccolo sin dentro la cattedrale, piena zeppa di enormi crocefissi. Ma stavolta, il piccolo, per nulla intimorito, sorride tranquillo e beato, stringendo forte forte tra le manine una busta che si e' portato dall'ospedale e dalla quale non si vuole separare. Entrambi vengono di nuovo fatti accomodare sul presbiterio, accanto al Pontefice. Durante l'omelia, in cui si inneggia al valore della fede che ha salvato dalla morte il piccolo, coraggioso bambino, il Santo Padre nota (come del resto tutti i fedeli, commossi) che il piccino ha aperto la busta che aveva in mano, e ne sta tirando fuori tanti piccoli crocifissi, che allinea con pazienza certosina sull'altare di fronte a lui. E sorride. Allora il Papa: "Guardate, fratelli e sorelle. Guardate quanto puo' la fede nel Nostro Salvatore. Questo bimbo, pur cosi' piccolo, ha capito a chi deve la grazia della vita. E per dimostrare il suo amore dal Redentore non si separa mai dal Suo massimo simbolo, il crocifisso ...". Al che il piccolo, prendendo il primo crocifisso, rompendolo in due e scagliandolo lontano con tutta la forza rimastagli grida: "Ma che amore! Questi bisogna ammazzarli da piccoli, che quando crescono sono certi figli di...".

Sicuramente ti piaceranno...

La fertilita' e' ereditaria. Se i tuoi genitori non hanno avuto figli, neanche tu ne avrai.
Ma ar posto der DNA che c'hai 'a catenella der cesso arotolata. (La tua natura più interiore ha...
Hanno fatto un nuovissimo esperimento di bio-genetica. Un incrocio tra un cane, un gatto, un...
Cosa ottieni se incroci una pernice e una cornacchia? Una pernacchia in cornice!
Cosa ottieni se incroci un corvo e un maglione? Un co...
L'uomo discende dalla scimmia. La scimmia discende dagli alberi.
Cosa ottieni incrociando un gorilla con un visone? Una pelliccia con le maniche troppo lunghe.
Una signora incinta va da un medico esperto in manipolazioni genetiche: "Dottore, visto che...
Te faccio clona' e poi meno a te e a quell'artro. (Userò la tecnologia genetica per poterti...
Un angioletto si rivolge a Dio: "Signore, hanno scoperto i codici del genoma umano". E Dio: "...