Una giornalista bella e intraprendente vuole effettuare un servizio su un manicomio. Il direttore la accoglie nel suo studio, fanno una chiacchierata e poi la giornalista manifesta la sua voglia di intervistare i pazienti. Il direttore risponde che va bene ma lui deve essere sempre presente. Nessun problema per lei. Si avviano e quando la giornalista vede un tizio con la mano infilata nel doppiopetto, dice: "Sig. Direttore? Posso intervistare quello?". "Certo, non si preoccupi, quello è abbastanza tranquillo". E lei rivolgendosi al paziente: "Ok, ciao, come ti chiami?". "Napoleone!". E così cominciano a parlare delle varie battaglie e dell'esilio a Sant'Elena. Finita la prima intervista, vede un altro tizio con la barba folta e la camicia rossa. E lei: "Sig. direttore, posso con quello?". "Certo, vada tranquilla. Lui è molto buono". E lei all'uomo: "Come ti chiami?". "Garibaldi". E così via... chi si crede Gesù, chi Mosè, chi il Papa... A fine giornata mentre la giornalista e il direttore si ritirano, la giovane ne vede uno accovacciato in un angolo e chiede: "Sig. Direttore, faccio l'ultima intervista. Posso intervistare quello?". "NOOO, quello lo lasci perdere!". "Ma perché?". "Si fidi di me, non è pericoloso ma lo lasci perdere!". Insiste, insiste e il direttore: "Vabbè, io non voglio sapere niente. Io la ho avvertita!". Allora la giovane si china e gli chiede: "Ciao, tu chi sei?". "Io sono una pipa!". "Scusa ma non capisco...". E lui: "Ok, ci penso io..." e tira fuori un cerino. Poi chiede: "Mi dai una sigaretta?". Allora la giovane gli porge una sigaretta. Lui la sbriciola, si mette il tabacco in testa, accende il cerino, tira giù le mutande e dice: "TIRA TIRA ALTRIMENTI SI SPEGNE!".
Uno scontro fra cani e gatti che va avanti dalla notte dei tempi, ci sarà un vincitore?