CAINO E ABELE. E' lecito chiedersi come Caino e Abele abbiano potuto generare l'umanita'. Un pastore e un agricoltore, anche tenuti in cattivita' insieme per quarant'anni, non avrebbero mai potuto farcela, anche se il pastore fosse stato un brasiliano operato. Un agricoltore e una pastorella si'. Un pastore e un'agricoltrice si'. Ma un pastore e un agricoltore? No. Quella che segue e' la cronaca di come andarono effettivamente le cose. L'assoluta mancanza di testimoni rende del resto improbabile una smentita. Caino e Abele non erano stati sempre due. Infatti, prima della nascita di Abele, Caino era figlio unico, ma proprio unico, perche' sulla faccia della Terra ci stava solo lui con i suoi genitori. La solitudine pesava molto a Caino, e mamma Eva cercava invano di consigliarlo per il meglio: <<Caino dovresti trovarti una ragazza, Caino perche' non telefoni a qualcuno, Caino porta a pranzo qualche amico...>>. E fu cosi' che Caino non riusci' mai a superare il suo senso di solitudine, e divento' presto anche psicopatico. Eva era molto preoccupata, e disse ad Adamo: <<Dovremmo dargli una sorellina>>. E fu cosi' che nacque Abele, che crebbe e divenne bello, biondo, alto, con la minigonna di leopardo e le messa in piega con le meches: una specie di Donatella Rettore, ma piu' educato. E Caino comincio' ad odiare Abele perche' ogni sera, quando tornava a casa, Abele chiedeva: <<Chi e'?>>. E Caino rispondeva: <<E chi puo' essere, che sulla faccia della Terra ci stiamo solamente noi due?>>. E ogni volta che Caino usciva, Abele si raccomandava: <<Non parlare con gli sconosciuti>>. E il carattere di Caino peggiorava. La sera, non sapendo che fare, i due fratelli giocavano allo schiaffo del soldato. Abele stava sotto, e Caino colpiva con un grosso ramo di quercia la mano del fratello. Poi chiedeva: <<Chi e' stato?>>. <<Caino>> rispondeva Abele. <<Sbagliato, stai sotto ancora tu>>. In questo modo, Caino costringeva Abele a stare sotto anche per sei mesi di fila, dimostrando cosi' Caino la sua malvagita', e Abele la sua idiozia. Crescendo, Abele divenne pastore, e Caino agricoltore. Abele aveva un sacco di agnelli, che chiamava per nome: Gianni, Susanna, Umberto, Edoardo...Ma non sapeva che farsene. Provo' ad aprire un ristorante:"Chez Abel", specialita' abbacchio al forno, ma dovette chiudere per mancanza di clienti, visto che Caino era vegetariano. Allora si diede al commercio, ma nessuno voleva le sue pecore: Caino ne comprava giusto una di tanto in tanto, poi, quando non ne era piu' innamorato si faceva una giacca di montone rovesciato. Abele, per disperazione, si diede a fare sacrifici al Signore. Ogni giorno bruciava sette o otto agnelli in sacrificio. Caino, invece, non faceva mai sacrifici al Signore. E Abele diceva: <<Cai', ti aiuto io>>. E Caino rispondeva: <<Abe', se tocchi qualcosa ti ammazzo!>>. Un giorno Caino torno' a casa e trovo' Abele tutto allegro: <<Sorpresa!>> disse Abele. <<Ho sacrificato per te tutte quelle foglie brutte, secce e puzzolenti che tenevi in cantiva. Il Signore e' contento, e tu ti sei liberato di tutta quell'erbaccia schifosa!>>. <<Schifosa?>> grido' Caino. <<Quella era erba buonissima!>>. E fu cosi' che Abele scopri' che Caino faceva uso di stupefacenti; ma non fece in tempo a rammaricarsene perche' Caino, incazzato come una biscia, gli diede una martellata che lo fece stramazzare a terra come un tappetino da bagno. E in quella si udi' una voce: <<Ashfatal sich ismnael eton oschitah viro'!>> Che in antica lingua divina significa: <<Ehi tu!>>. E Caino alzo' gli occhi al cielo, non perche' fosse stufo, ma perche' da li' proveniva la voce. E la voce continuo': <<Ehi tu, laggiu', coso li', come ti chiami... Ue', con tutta 'sta gente che ho creato non mi ricordo mai un nome!>>. <<Sono Caino, tu chi sei?>>. E la roboante voce rispose: <<Rambo, no, macche' Rambo, sono... Superman... Ma no, che sto dicendo? Sono... chi sono? Non mi ricordo piu', oddio... Ah, gia', Dio, e' vero, ecco chi sono, Dio... O no?>>. E Caino capi' che il fumo del sacrificio era arrivato fino in cielo. <<Caino, dov'e' Abele?>> chiese Dio. <<Boh?>> rispose Caino. <<"Boh?"! Qua stiamo facendo la Bibbia e tu dici "boh?"!? Forza, fai sentire, come si deve dire?>>. E Caino disse: <<Ufff... Che palle, e va bene: Sono forse io il guardiano di mio fratello?>>. <<Bravo,>> disse il Signore <<lo vedi che quando ti applichi non sei poi cosi' cretino?>>. E il Signore puni' Caino per l'omicidio del fratello, e disse: <<Donna, tu partorirai con gran dolore, uomo, tu lavorerai con gran sudore... Ah no! Questo l'ho dato come compito a casa l'altra volta. Allora scegli: dire, fare baciare, lettera o testamento?>>. E Caino rispose: <<Proviamo testamento...>> <<Antico o Nuovo?>>. <<Uffa, fai un po' tu...>> E il Signore disse: <<Per punizione farete la partenza intelligente ad agosto, e vi alzerete alle due di notte per non trovare traffico, e vi accorgerete che tutti sono partiti alle due di notte per non trovare traffico, e vi troverete con quattro milioni di intelligenti al casello dell'autostrada, e gli unici cretini saranno i ladri che in citta' ripuliranno tutti gli appartamenti...>>. <<E' terribile>> disse Caino, ma Dio non aveva ancora finito. <<E vi dovrete fare tutti gli anni i regali di Natale. E dopo aver girato tre settimane per trovare un pigiama di flanella da regalare ai vostri parenti, riceverete in regalo diciannove pigiami di flanella, e sarete condannati a una catena di Sant'Antonio di pigiami di flanella...>>. <<Basta, ti prego!>> esclamo' Caino, ma Dio non aveva ancora finito. <<E quella volta su duecento che una donna vi si concedera', a condizione di usare il profilattico per paura delle malattie, ci sara' lo sciopero delle farmacie, e non troverete in casa neanche il domopak, per risolvere la faccenda artigianalmente...>>. <<E poi?>> chiese Caino, ma questa volta Dio aveva veramente finito, e disse: <<Te l'avevo detto, Caino: fate l'amore, non fate la guerra!>> <<E con chi?>> urlo' Caino <<Che qua ci stavamo solo io e quell'altro rimbambito?!>>. <<Ue', Caino, abbassa la voce, eh! Dio ci sente perfettissimamente, in cielo, in Terra e in ogni luogo. Egli non e' sordo. Ho detto>>. E Dio fece per incrociare le braccia, ma cosi' facendo gli scappo' un fulmine che inceneri' Caino sul posto. <<Perbacco,>> disse il Signore <<speriamo che non abbia visto nessuno>>. Poi si rese conto che in realta' non c'era nessuno che potesse vedere. E il giorno dopo, riposato da un bel sonno, ma ancora con un gran mal di testa, il Signore creo' Ciro e Luisa. Ed essi furono i veri progenitori dell'umanita'. Parola di Giobbe.

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