Newsletter di bastardidentro N° 3731 | 19 Giu 2015

Realizzando agende scolastiche non mi sognerei mai di passare il messaggio “non studiare”, anche perché nella vita poi la differenza si vede e non parlo di maggiori possibilità economiche, dico da tutti i punti di vista. Purtroppo la vita dello studente non è semplice perché come ci sono allievi testedipazzo a volte capitano anche insegnanti altrettanto testedirazzo. Nel mio ultimo anno di università un “professore” (tra l’altro sostituto di un altro), mi fece perdere una sessione ridendomi in faccia e dicendomi «La prossima volta cerchi di copiare meglio…». Scattò pure una litigata visto che non ci avevo nemmeno provato a copiare, ma io ascolto sempre chi ne sa di più, anche le testedilazzo e quindi la volta dopo mi presentai con tutti i libri aperti per terra.

Il “professore” mi vide e mi disse «Ancora lei? Cosa sta facendo?» e io pacificamente «Sto seguendo un suo consiglio, inoltre visto che ho un problema alla gamba i libri mi aiutano a tenerla sollevata e a migliorare la circolazione». Il “pedagogo” per cercare di ribattere in modo brillante tirò fuori dal cilindro un plateale «Allora ne aggiunga altri due così migliorerà ancora…» e io «Perfetto, mi dia uno di quelli che ha scritto lei (sapendo che non ne aveva mai scritti)». Il “mercenario del sapere” dunque s’incazzò a tal punto da urlarmi cose senza senso tipo «Lei ha un curriculum da galera» (certo, con un libretto fatto di 28 e 30).

Mi alzai tranquillamente per ritirarmi dall’esame in modo da poterlo ridare la settimana successiva per non perdere la sessione; chiesi cordialmente «Lo firmo io che mi sono ritirato o ci pensa lei?» e quindi “l’educatore” rispose «Ci penso io».

Con 100 testimoni in aula non fu un’idea brillante quella di segnarmi per rabbia che non avevo passato l’esame, ovviamente fu richiamato dall'alto per questo e non intendo da Dio, giusto un pelino più in basso.

Un pezzo di carta o un titolo di studio non possono renderci più intelligenti, onesti, brillanti o lungimiranti, ma sapere è comunque meglio che non sapere e essere bastardidentro significa usare la testa per farla pagare a quelli che usano altre parti del corpo per ragionare.

Anwar Maggi



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