Non so se avete mai provato a fare la spesa online, non è un servizio diffuso ovunque in Italia ed è più facile che sia attivo nei grandi centri abitati; personalmente la faccio dal lontano 2000 d.C., anche se ultimamente son tornato ad acquistare nei negozi di quartiere.
Di alcuni dei vantaggi di questa modalità di approvvigionamento ve ne ho già parlato l'anno scorso in questa newsletter, ma potrei aggiungere il fatto di creare liste della spesa preprogrammate in cui con un click potete ordinare tutto quello che avete memorizzato, troppo metodico forse ma decisamente pratico.
Sicuramente la cosa negativa è il fatto di non sentire il profumo della frutta, l'aroma delle spezie e l'assoluta magia dell'atto del procacciarsi cibo, non una cosa scontata ma l'essenza stessa della vita per tutto il regno animale di cui facciamo parte. Ora mi direte «Ma tutta questa premessa che c'entra con il tema di oggi?», presto detto: come per il cibo anche il sesso, l'amore o la riproduzione fanno parte dei nostri istinti primari e per soddisfarli come si deve servono profumi, vibrazioni, voci, istinto e attrazione e, ahimè, sembra che stiano soccombendo dietro la timidezza digitale.
Quindi, riassumendo editoriale e vignetta di oggi: meglio affrontare il dubbio di una figura di merda che la certezza di essere coglioni.
Anwar Maggi
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