Newsletter di bastardidentro N° 5051 | 05 Dic 2018

Ultimamente mi trovo sempre più in difficoltà a definire in modo androcentrico alcuni titoli professionali e contemporaneamente non mi piacciono alcune forme femminili che, forse per abitudine, suonano un pochino male come per esempio architetta; come se non bastasse ci si mettono contro anche le varie scuole di pensiero per cui la forma maschile risulta sempre giusta mentre su quella femminile si viene bacchettati anche dalle donne che ti correggono come nel caso di avvocata o avvocatessa.

Sembra un problema banale ma probabilmente è arrivato il momento di fare chiarezza anche a livello di linguaggio giuridico e burocratico. Voi cosa ne pensate?

Anwar Maggi

 



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