Newsletter di bastardidentro N° 5106 | 26 Gen 2019

Mi sono ripromesso da tempo di non parlare mai più di politica; come avrete notato abbiamo rinunciato anche alle vignette di satira che non siano prettamente legate a società e costume. Come mai? Le ragioni sono molteplici ma certamente il modo giusto, almeno oggi, non è "attaccare" (intendo a colpi di battute) persone o bandiere, intese come partiti, ma la società stessa che li genera, li trasforma e infine li butta nell'arena. Onestamente: non ho voglia di passare la giornata a leggere commenti, favorevoli o contrari che siano, concentrati principalmente a difendere la squadra invece che l'ideale (ma poi esistono ancora ideali?), le persone invece della logica o della ragione.

Poi diciamocelo: ci sono tante persone che la satira la sanno fare bene, alcuni comici famosi secondo me possono essere davvero considerati come super partes, ma non da chi non accetta che si tocchino i propri idoli.

Che poi, volendo, anche questo editoriale è politico, ma non nel senso che molti potrebbero attribuirgli.

Studiare, non approssimare, sostenere l'insegnamento e le regole come modus operandi; credere in ciò che si fa e non in ciò che si dice solo in funzione del tornaconto individuale o del gruppo ristretto.

Insomma, essere leader. Ovviamente per il bene di tutti e non per l'ego di pochi.

Anwar Maggi



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