Newsletter di bastardidentro N° 4407 | 18 Apr 2017

Un tempo, quando si era costretti a restare a meno di un metro di distanza dal telefono, non esistevano cordless e cellulari e l'unico apparecchio a nostra disposione, almeno in Italia, era il Siemens S62, chiamato anche Bigrigio, molto riconoscibile per il disco forato atto a comporre il numero; infilavi il dito nel buco del numero da comporre, giravi la ruota e la lasciavi tornare indietro accompagnata meccanicamente da un suono tipo "taratatararararatata. Per comporre un numero telefonico in quell'epoca  era impossibile impiegarci meno di un minuto; poi il momento dello squillo che durava altri 30 secondi di attesa con "Tuuuuuuuuuuu" infiniti e circa due minuti per sentirsi rispondere con un desolante «Mi dispiace ha sbagliato numero!».

Non ci sono dubbi:ci impiegavamo un sacco per fare ogni cosa e nel mentre dovevamo pure ingannare il tempo per non annoiarci e quindi riempivamo i blocchetti, sempre presenti nei pressi del telefono, di infiniti ghirigori dalla complessità disarmante.

Il mondo era grezzo, meno patinato e in fondo più romantico di oggi; i suoi momenti di vita erano più moderati e "sospesi" nel tempo come una sorta di quarta dimensione. Avevamo le tempistiche giuste per carpire tutte le informazioni, anche fin troppo, al punto da arrivare a provare la noia.

Peccato non avere una macchina del tempo a disposizione, Jobs, Gates, Zuckerberg, Gigi... avremmo l'occasione di rendere il mondo un posto migliore.

Anwar Maggi



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