Hatu
Accoccolati ad ascoltare il mare, quanto tempo siamo stati senza chiavare... Riuscivo solo ad infilarti un dito quando tu dicesti piano: non hai capito |
che Hatu, tu sei protetto Hatu, mi puoi venire dentro tu; ed io, che lo capivo io, mandavo in farmacia mio zio e restavo ad aspettare con l'uccello in mano, mentre tu mi dicevi mettilo nell'ano, ed ancora più su ed ancora più su, |
E nascoste nell'ombra di un moscone le mie palle la tua fregna che prudeva un po' impaziente io continuavo a sfondarti il culo e pensavo veramente d'essere un mulo |
e Hatu, non arrivava Hatu, e ti agitavi sempre più; ed io, che non venivo, io pensavo al mona di mio zio. Ti chiedevo voglioso succhiami il banano rispondevi scontrosa no lo voglio in ano, ed ancora più su, ed ancora più su... senti che rumore |
e adesso che è arrivato Hatu muoviti mettitelo su mi son bagnata le mutande io e mentre mi parlavi tu, io armeggiavo con Hatu che non entrava nell'uccello mio... |