Come mangiare una Mela

1 SCELTA DELLA MELA.Per prima cosa,tra tutte le mele del cestino, dovrà essere individuata quella che intendiamo mangiare.Questo compito è svolto da una specie di supercalcolatore,che non ha niente a che vedere con i supercalcolatori e si chiama Mente.Un supercalcolatore, infatti, sceglierebbe la mela corretta in funzione di ciò che abbiamo mangiato nelle ultime 24 ore, dello sforzo fisico che mediamente siamo soliti fare nelle successive ore alla scelta, e infine dei canoni di bellezza più cool dell'anno corrente.La Mente, invece, spesso non fa altro che mettere in pratica le istruzioni dettate dal suo consigliere, il Cuore.

 2 PRENDERE LA MELA Le prime complicazioni dell'azione principale:"mangiare una mela", affiorano proprio in questo secondo punto.Supponiamo ad esempio che la mela prescelta non sia esattamente tra quelle più superficiali e magari più belle, ma che si trovi invece quasi al fondo del cestino e sia addirittura un pò rinsecchita: sarà compito non semplice spiegare alle altre mele il motivo della propria scelta, senza creare malumori nel cestino.Si pensi infatti alla confusione generale, che si creerebbe: all'improvviso tutte le mele cercherebbero di di rinsecchirsi e raggiungere a colpo di picciolo le posizioni più profonde!Nell'atto di prelievo della mela, risulterà dunque fondamentale parlare il più amorevolmente e sinceramente possibile a tutta la popolazione del cestino, esponendo i motivi della scelta evidenziandone gli aspetti positivi, ma ammettendone pure gli inevitabili negativi. Solo in questo modo sarà possibile prendere la mela nelle condizioni migliori, preservando così il buonumore di cui le mele sono rinomatamente dotate.

 3 ACCAREZZARE LA MELA I più, non conoscendo il vero obbiettivo dell'operazione, sfregano sbrigativamente e con eccessiva forza la superfice della mela, convinti che in questo modo sia già pronta per essere mangiata. NIENT'AFFATTO!!! Questi sprovveduti (di delicatezza e pazienza) ignorano infatti che la carezza è il primo passo che useremo per creare quel necessario rapporto di intimità con la mela stessa. L'atto della carezza dovrà essere dunque accompagnato da parole misurate e al tempo stesso confortanti.Sarà fondamentale convincere la mela di quanto sia importante il suo sacrificio; di quanto sia fantastico riuscire a essere forza ed energia per un altro essere.Se la carezza sarà effettuata con un gesto frettoloso, o alcune parole dette con poca sincerità, la mela se ne accorgerà e cercherà di farsi la più amara possibile: per certe cose le mele sono proprio sensibili, e se la prendono facilmente.

4 DARE IL PRIMO MORSO E' l'operazione più veloce: non richiederà più di 15, 20 minuti.La mela si avvicina alla bocca volando dolcemente sulla notra mano ( ai principianti si consiglia di usare, per questa operazione, entrambe le mani per le prime 9-10 mele, fino a quando non si avrà dimestichezza nell'infondere alle mele tutto il necessario calore e affetto).La bocca si avvicina alla mela aprendosi piano, con calma. Si incontreranno a metà strada del loro volo. I denti si appoggeranno piano alla superfice della mela.Sarà sufficente una lieve pressione della mandibola per farli affondare un pò nella polpa: è a questo punto che i nostri sensi vengono scossi tutti insieme, contemporaneamente. Mentre la nostra mano scorre ancora lievemente la liscia superficie della mela, il nosro naso è inebriato del suo fresco profumo; nel frattempo, quando i denti fanno un pò più di forza, risuona il primo crack che accarezza le orecchie; gli occhi si chiudono; e sul fondale scuro delle palpebre chiuse vedranno il seme, il germoglio, il forte albero e il luminoso fiore che diedero la mela.Ma tra tutti i sensi è il gusto a essere maggiormente scosso: il succo dolce della mela si diffonde piano piano in tutta la bocca; la quale a volte rimane attonita, non credendo lei stessa a quanto stà provando, a quanto stà gustando...ci sono mele che non si dimenticano tanto facilmente... 

5 INGHIOTTIMENTO DEL BOCCONE E' l'operazione che segue ogni morso, e forse la più importante e per la quale è necessaria la maggiore concentrazione dell'intero processo.Si dovrà dunque pensare al fatto che la mela, da fiore a frutto starà ora diventando noi. Scenderà nel nosto corpo, sarà scomposta nelle sue sostanza elementari per poter essere così definitivamente assorbita in noi. Ma non solo: pure noi staremo diventando una mela. Sentiremo chiara l'energia che essa ci ha trasmesso, regalato, affidato percè noi la usiamo per nuove carezze, per nuovi amori destinati alle altre mele o laae altre persone.Riusciremo a sentirci il seme, il giovane germoglio il forte albero e il luminoso fiore che poco fa vedevamo nel buio delle palpebre; e ne erediteremo la loro capacità di sentirsi liberi, felici, lenti: di sentirsi Natura.

 

Inviata da AndeAnde88

di Anwar Maggi [06/08/2007]