Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi, le tue mammelle rosse. La bramosia sulle mani tue, due mele ancor più rosse. E la vagina buia dove lui vi penetrava piano; e quei tuoi guizzi e l'eco dei tuoi: "Oh!", oh, oh, mi stai facendo godere. | Dove sei stata, cosa hai fatto mai, una troia, troia, dimmi: cosa vuol dir: "Sono una troia ormai". Ma quante fave ti han trombato tu lo sai per diventar quel che sei; che importa, tanto tu non me lo dirai. | Ma ti ricordi il prato verde e poi, quel coso lungo e tondo? Di che colore sono i peli tuoi? Se me lo chiedi non rispondo. | Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero, tu eri caldo e bello folto su di me. Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero, tu eri caldo e bello folto su di me. |
| | | | Le mutandine abbandonate sopra il prato e poi, io che ti chiavo all'ombra. Un cazzo in bocca può servire, sai, più allegro tutto sembra. E d'improvviso una formica tra noi, e quel tuo scatto strano, mi strappi i peli belli e neri e poi, oh sì, muovi, ti prego, la mano. | Dove sei stata, cosa hai fatto mai, una troia, troia, dimmi: cosa vuol dir: "Sono una troia ormai". Io non conosco altri sistemi per godere, lo sai, che cazzo vuoi, che cazzo fai, mi fai venire oramai, ohiohi. | Ma ti ricordi s'era nudi e poi, gli spruzzi e le tue risa. Tu ci hai la spia per il marchese, dai, dimmi se è spenta o è accesa. | Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero, tu eri caldo e bello folto su di me. Oh pelo nero, oh pelo nero, oh pelo nero, tu eri caldo e bello folto su di me. |
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